Nella notte del 22 aprile scorso, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno ricevuto una richiesta di intervento all’interno della nota area di accoglienza, denominata “Gran Ghetto di San Severo”, ubicato in agro di San Severo (FG), in località Torretta Antonacci, per la segnalazione di una persona a terra tra le baracche e le roulotte, verosimilmente deceduta.
Immediatamente, i militari della Sezione Radiomobile si recavano sul posto e si rendevano subito conto che si trattava di un giovane di colore, accertato poi essere originario della Guinea Equatoriale ed in Italia per lavorare come bracciante agricolo, di nome BAH Algassimou, di circa venti anni, che era riverso a terra, privo di vita ed in una pozza di sangue, e con una profonda ferita di arma da taglio tra la gola ed il petto.
I primi accertamenti, effettuati con la Sezione Operativa, evidenziavano che la vittima, poco prima,aveva avuto prima un acceso diverbio, per futili motivi, con un altro extracomunitario, D.I. originario anch’egli della Guinea Equatoriale e coetaneo del deceduto, all’esterno di una baracca adibita a piccolo ritrovo/bar.
La lite, con violenti contatti fisici tra i due, si spostava in pochi minuti verso la roulotte del D.I., nella piccola area antistante il mezzo, ove quest’ultimo afferrava un grosso coltello e colpiva al torace il BAHAlgassimou, dandosi alla fuga, subito dopo, per le campagne circostanti.
I militari del N.O.R.M., acquisite tutte le informazioni utili, iniziavano stringenti ricerche del verosimile autore del gesto omicidiario, che andavano a buon fine, poiché dopo poco, il D.I. veniva localizzato a qualche chilometro di distanza dal Gran Ghetto mentre cercava far perdere le proprie tracce e bloccato.
Lo stesso veniva immediatamente condotto presso la Compagnia Carabinieri di San Severo ove faceva le prime ammissioni di colpevolezza. All’esito di una lunga ed articolata ricostruzione dei fatti, che consentivano di recuperare anche l’arma del delitto ed altri elementi di assoluto rilievo per le indagini, i Carabinieri procedevano ad effettuare un fermo di indiziato di delitto di iniziativa della P.G. a suo carico per l’omicidio di BAH Algassimou.
I positivi riscontri effettuati dai militari venivano ulteriormente confermati nel corso dell’interrogatorio a cui il D.I. veniva sottoposto da parte del Pubblico Ministero di turno, alla presenza del difensore designato d’ufficio e di un traduttore, durante il quale lo stesso confermava le proprie responsabilità in relazione alla morte del connazionale, avvenuta per futilissimi motivi.
Al termine delle complesse verifiche, protrattesi per tutta la giornata e fino a notte fonda, il D.I. veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Foggia a disposizione dell’A.G..
Nel corso dell’udienza di convalida, il Giudice, ritenuti assolutamente concordanti tutti gli elementi investigativi raccolti, convalidava il fermo e disponeva la permanenza in carcere del cittadino guineano.