Uno storditore elettronico, tipo “taser”, è stato rinvenuto addosso ad una donna italiana, di 28 anni, nel corso di un intervento effettuato giovedì sera dagli Agenti della Squadra Volante intervenuti in via Pertini a seguito di una richiesta giunta alla sala operativa della Questura di Foggia.
Intorno alle ore 19 un uomo ha chiamato il 113 richiedendo di intervenire nei pressi della propria abitazione perché al di sotto della stessa vi era la sua ex fidanzata che insistentemente suonava il campanello. L’uomo aggiungeva di non volere aprire il portone di casa temendo che la donna potesse avere al seguito un “taser”.
I Poliziotti intervenuti sul posto accertavano davanti il portone di ingresso la presenza di una ragazza in stato di agitazione. La stessa, dopo essersi calmata, ha riferito che aveva suonato più volte il campanello della casa del suo ex fidanzato, con cui aveva avuto una lite, perché voleva riprendere alcuni effetti personali che si trovavano all’interno dell’abitazione. La ragazza aggiungeva, altresì, di custodire un “taser” nella tasca del giaccone, temendo che incontrando l’ex fidanzato costui avrebbe potuto aggredirla.
L’apparecchio veniva sequestrato dagli Agenti in quanto, secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, gli storditori elettronici tipo “taser” proiettano dei dardi e sono assimilabili ad un’arma comune da sparo. Pertanto, sono considerati oggetti atti ad offendere per i quali è assolutamente vietato il porto fuori dalla propria abitazione. Conseguentemente, la ragazza è stata denunziata in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.