Al verificarsi di brutali episodi di cronaca, e all’esito dell’istruttoria relativa a richieste di rinnovo di licenze di porto d’armi per uso caccia, nella giornata di ieri la Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale ha adottato due provvedimenti di revoca e un provvedimento di rigetto, inerenti licenze di porto d’armi per uso caccia e tiro a volo.
Il primo provvedimento di revoca della licenza di porto d’armi è stato adottato per sopravvenuta carenza del requisito di affidabilità e buona condotta, nei confronti di un agricoltore , titolare di licenza di porto d’armi per caccia, il quale, in località Borgo Arpinova, utilizzava il proprio fucile calibro 12, regolarmente detenuto, per ammazzare a bruciapelo un cane da gregge, ritenuto responsabile dell’uccisione di numerosi ovini di sua proprietà. Nei confronti dell’agricoltore, già oggetto di segnalazione alla magistratura, si è proceduto anche a richiedere, al Prefetto di Foggia, l’adozione del provvedimento di divieto di detenzione di armi, munizioni e materiale esplosivo, ai sensi dell’art. 39 del Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
Altro provvedimento di revoca del titolo di polizia è stato adottato, parimenti, nei confronti di un soggetto, già titolare di licenza di porto d’armi per tiro a volo, deferito nei giorni scorsi alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di minaccia aggravata e danneggiamento, oltre che per omessa comunicazione del cambio del luogo di detenzione di una carabina, cautelativamente ritirata.
In altro procedimento amministrativo, è stato adottato provvedimento di rigetto del rinnovo del titolo di polizia , avendo il richiedente riportato sentenza di condanna alla pena della reclusione ad un anno e sei mesi per il reato di favoreggiamento personale.
L’intensificarsi dell’attività di controllo, svolta dalla Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, sul possesso dei requisiti soggettivi richiesti dalla vigente normativa nel delicato settore delle armi, tende alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, al fine di evitare che armi da fuoco e munizioni vengano nella disponibilità di soggetti non autorizzati.