“Il livello di aggressione della mafia al vivere
civile e alla libera impresa nella città di Foggia reclama ora più che mai una
risposta straordinaria e coordinata dello Stato, in termini di intelligence, di
potenziamento degli organici di forze dell’ordine e tribunale, di
efficientamento della pubblica amministrazione, di un agire amministrativo e
politico improntato alla assoluta trasparenza. Siamo vicini a chi agisce in
prima linea e alle vittime, ma la fase della denuncia non basta più. Servono
ora e subito risposte concrete, a partire dall’istituzione a Foggia di sezioni
della Dia e della Dda”.
È quanto affermano il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo,
commentando i recenti fatti di cronaca che hanno visto ancora una volta
protagonista la Capitanata e in particolare la città capoluogo di provincia.
“Foggia non è purtroppo un casi isolato. La presenza di criminalità organizzata, la sua pervasività, in tutta la regione, la capacità di agire nell’economia legale investendo capitali di illecita provenienza a discapito delle imprese in regola, inquinando il mercato, abbassando la qualità dei servizi e dei contratti, è storia scritta nelle relazioni antimafia semestrali. Intercetta una quota di ricchezza che è pari quasi al 20 per cento del Pil regionale.
Soldi sottratti alla ricchezza e alla crescita generale. C’è una mafia militare che fa notizia e una imprenditrice che richiede indagini patrimoniali e azioni mirate. Senza togliere dalle spalle di ogni pugliese questa tara insostenibile sarà difficile parlare di vero e sano sviluppo per i nostri territori, perché la Legalità ne è condizione essenziale”.