La demografia d’impresa nel secondo trimestre 2022. Bene il settore costruzioni, male il commercio

Gelsomino: risultato migliore della media nazionale ma possiamo e dobbiamo fare di più per consolidare il tessuto imprenditoriale locale

Anche in provincia di Foggia sembra stabilizzarsi l’andamento demografico delle imprese attestatosi sui livelli pre pandemia. E’ questa la considerazione principale che emerge dall’analisi trimestrale Movimprese dei dati relativi al saldo tra iscrizioni e cessazioni registrati alla Camera di Commercio di Foggia nel secondo trimestre del 2022.

Sul territorio di Capitanata il tessuto imprenditoriale locale continua a dimostrarsi relativamente dinamico con un saldo positivo di 430 aziende e un tasso di crescita nel trimestre di +0,60% leggermente superiore alla media nazionale che si attesta a + 0,55%.

A livello regionale, invece, il tasso di crescita è migliore, registrando un + 0,66% e facendo così della Puglia una delle regioni imprenditorialmente più dinamiche d’Italia nel secondo trimestre.

Interessante anche l’analisi di medio periodo che dimostra come il saldo tra imprese cessate e nuove iscrizioni nell’ultimo decennio, pur mantenendosi sempre significativamente positivo, tende a diminuire nei suoi valori assoluti

Per quanto riguarda i diversi settori produttivi si conferma nel 2022, anche in provincia di Foggia, la tendenza del primo trimestre dell’anno con una ripresa del settore costruzioni (saldo +46) e  delle attività professionali e tecniche (saldo +13) numeri significativi se considerati in valori percentuali.

Rispetto al primo trimestre saldo nuovamente positivo anche nel turismo (in positivo sia le agenzie di viaggio e i servizi che alloggio e ristorazione) che l’agricoltura (+125). Mentre si confermano le difficoltà del commercio che registra un ulteriore calo con un saldo negativo di -55 aziende.

Per il presidente dell’Ente, Damiano Gelsomino: “la provincia di Foggia mantiene un buon dinamismo imprenditoriale che certifica la volontà di rispondere alla crisi. Ma è evidente altresì che si può fare di più, come dimostrano altre aree del Mezzogiorno e della Puglia. Per questo dobbiamo creare, con le organizzazioni di categoria e con le altre Istituzioni , le condizioni per consolidare questo dinamismo e far crescere la capacità delle aziende di affermarsi sui mercati, favorendone la capacità di innovazione”.