Progetto ideato da un gruppo di artisti e intellettuali locali, in collaborazione con Mecenate e Talent House, coordinato da Salvatore Lovaglio, per celebrare la Giornata mondiale della Creatività e dell’Innovazione.
Nella giornata di giovedì 21 aprile percorrendo le strade del centro storico di Lucera – tra porta Foggia, porta Troia e Piazza Duomo – ci si imbatterà in sagome nere dal volto anonimo. Si tratta di “Ritrovati. Scappare dalla morte ha solo volti umani che si confondono”, l’installazione artistica che mira a generare una riflessione sulla guerra, non solo come esperienza attuale, ma come osservazione sulla sofferenza che la sua presenza genera e ha generato in tutto il mondo.
Autore dell’installazione è un gruppo di artisti e intellettuali locali nato negli spazi di Talent House, la cross-contamination hub che ha finanziato e supportato il percorso partecipato di rivitalizzazione della realtà culturale locale. Coordinato da Salvatore Lovaglio e Mecenate Centro Studi e Promozione Arti Visive, il gruppo – composto da persone ciascuna con la propria individualità e specificità professionale – ha deciso di collaborare per creare una nuova realtà artistica e culturale che ruota sul concetto di inclusività.
Dopo essersi incontrati e confrontati per circa tre mesi, gli artisti hanno scelto di portare nelle strade della città un “segno” per celebrare la Giornata mondiale della Creatività e dell’Innovazione, fondata nel 2001 in Canada e poi riconosciuta dalle Nazioni Unite.
Giovedì 21 aprile 2022 alle ore 18.00 in piazza Duomo ci sarà un dialogo con la città: un incontro durante il quale gli artisti racconteranno – ai passanti, ai curiosi, agli abitanti di Lucera – la genesi e il significato di “Ritrovati”.
«La creatività non è solo capacità di creare con l’intelletto ma anche una particolare sensibilità verso i problemi», sottolineano gli artisti che con questa iniziativa cercano di riflettere – e invitano tutti a farlo – sulla condizione della guerra vissuta da tutti i popoli, in tutte le ere.
«La ripetizione della guerra come maledizione antropologica dell’umanità, come società complessa che dimentica l’individuo, diventa il fulcro della ricerca artistica per riappropriarsi della propria identità di soggetti pensanti», si legge nel testo a cura di Emanuela Bruno che accompagnerà l’installazione “Ritrovati” nata da un’idea di Esther Favilla.
«[…] non possiamo immaginare quanto è terribile e terrificante la guerra; e quanto normale diventa. Non capiamo, non immaginiamo […]», scrive S. Sontag in “Davanti il dolore degli altri” (Mondadori, Milano 2003). Ed è partendo da queste parole che “Ritrovati” stimola a ricercare e riconoscere il dolore degli altri.
L’evento – organizzato con la collaborazione di CIDI, con il contributo di Multigrafica e con il patrocinio gratuito del Comune di Lucera – segna l’inizio di un percorso di ripresa culturale e artistica in città. «Da un’idea condivisa è nato un progetto capace di mettere insieme più persone, più menti», sottolinea il maestro Lovaglio che aggiunge: «la diversità è sempre uno stimolo per la crescita dei singoli e delle comunità. La città ha bisogno anche di questo per rinascere e ritorvarsi».