“Spalle a prova di INTONACO”: presentato oggi Il Piano Mirato di Prevenzione (PMP) 2025, rivolto alle Aziende che operano nel settore della rifinitura di muri, interni ed esterni, tramite la messa in posa dell’intonaco. L’iniziativa, organizzata dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPeSAL) dell’ASL Foggia, è nata con l’obiettivo di sensibilizzare datori di lavori e altre figure professionali sulla corretta valutazione e gestione dei fattori di rischio muscolo-scheletrici.
Le imprese coinvolte
Coinvolte le aziende della provincia di Foggia con codice Ateco 43.31, individuate attraverso la consultazione della banca dati fornita dalla Camera di Commercio aggiornata a gennaio 2025. Nel corso dell’incontro, illustrata anche la scheda di autoverifica che ogni unità produttiva dovrà compilare e inviare entro il prossimo 17 aprile.
Sono intervenuti Antonio Nigri Direttore Generale ASL Foggia, Michele Panunzio Direttore Dipartimento di Prevenzione, Addolorata Arsa Direttore facente funzioni SPeSAL, Luca Campanella Tecnico della Prevenzione e Barbara Carella Dirigente Medico.
I disturbi e le patologie muscolo-scheletriche
Il Piano Mirato di Prevenzione si inserisce nell’ambito del Piano Regionale 2021-2025, definito per mantenere alta l’attenzione su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso procedure in grado di prevenire possibili infortuni e malattie professionali.
I disturbi e le patologie muscolo-scheletriche (WMSDs) rappresentano il 70% di tutte le malattie denunciate, secondo l’ultimo report dell’Agenzia Europea per la salute e sicurezza del lavoro (EUOSHA). Gli intonacatori sono maggiormente esposti a patologie legate alla movimentazione manuale dei carichi, a operazioni ripetitive degli arti superiori, a posture incongrue, statiche e dinamiche, oltre che al sovraccarico biomeccanico.
“L’usura di articolazioni, ossa, tendini, muscoli e nervi può avere conseguenze a lungo termine, tali da causare malattie professionali, spiega il Direttore Generale dell’Asl Foggia, Antonio Nigri. Anche i ritmi elevati, l’assenza di pause e di rotazione dei compiti possono contribuire ad aumentarne i rischi. Per questo, conclude Nigri, la formazione inclusiva di aziende e lavoratori ha un’importanza strategica nella prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici”.