Una nuova messa in scena per riaprire il dibattito.
Terzo appuntamento della stagione “Eventi Impertinenti 24/25” della Piccola Compagnia Impertinente.
“Un pugno nello stomaco”: la regia di Pierluigi Bevilacqua punta all’essenziale per scuotere le coscienze.
Dopo il successo delle passate stagioni e un tour giunto fino a Milano, torna per riaprire il dibattito a Foggia “La Milite Ignota”, uno spettacolo potente e toccante scritto da Enrico Cibelli, con l’intensa interpretazione di Ramona Genna e la regia di Pierluigi Bevilacqua.
Lo spettacolo, che fa parte della rassegna “Eventi Impertinenti 24/25” della Piccola Compagnia Impertinente, è in programma il 25 gennaio alle 21.00 e il 26 gennaio alle ore 19.00 nel teatro di Via Castiglione 49.
“La Milite Ignota” non è solo una pièce teatrale, ma un’esperienza emotiva che scava nelle profondità dell’animo umano, affrontando il tema delicato della violenza di genere e della ricerca di identità. Ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto a Firenze nel 2008, lo spettacolo racconta la storia di una giovane donna che, dopo aver subito una violenza di gruppo, sceglie l’oblio come rifugio. Una vittima che ha deciso di farsi dimenticare, dopo una lotta eroica. Da qui il titolo, che vuole mettere in evidenza due aspetti: la scelta dell’oblio da parte della protagonista e la sua battaglia; il testo è perciò una specie di monumento ideale che celebra la sua storia e il suo coraggio.
“Abbiamo deciso di riprendere questo lavoro – spiega Pierluigi Bevilacqua – perché risulta ancora molto attuale e capace di stimolare un’importante discussione, anche dopo la fine della rappresentazione. Riteniamo che il tema della violenza sulle donne non sia stato ancora sviscerato completamente. Questa nuova messa in scena si concentra maggiormente sulla recitazione, in un vero e proprio faccia a faccia con il pubblico, in cui l’attrice racconta senza filtri la sua esperienza, dalle abitudini quotidiane alla tragedia che l’ha colpita”.
Il monologo di Ramona Genna è un grido silenzioso, un viaggio onirico e doloroso nella mente di una vittima che cerca disperatamente conferme sul proprio valore e sul proprio talento. “La Milite Ignota” è uno spettacolo necessario, che invita alla riflessione e al dibattito su temi cruciali della nostra società. È consigliato a un pubblico adulto per la presenza di riferimenti a violenze fisiche e verbali.
Ma Bevilacqua pone l’accento anche su un aspetto cruciale legato alla percezione sociale della violenza di genere.
“A distanza di anni, persiste ancora la tendenza a colpevolizzare la vittima – afferma il regista e direttore artistico della Compagnia foggiana – attribuendo la responsabilità della violenza a una presunta ‘provocazione’ da parte della donna. Vogliamo scuotere il pubblico da questo punto di vista, proprio grazie all’assoluta mancanza di filtri tra l’attrice e lo spettatore. L’obiettivo è che, dopo lo spettacolo, si possa discutere e riflettere, anche alla luce delle proprie esperienze, per capire che ci sono ancora passi avanti da fare nel quotidiano, non solo a livello ideologico o legislativo. Il feedback del pubblico è sempre stato molto forte, come se avesse ricevuto un pugno nello stomaco, proprio per l’impatto diretto del racconto”.
Per maggiori informazioni su biglietti e prenotazioni, è possibile contattare i numeri 329.3848435 e 0881.1961158 o scrivere a info@piccolacompagniaimpertinente.com.
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LA VICENDA
Sabato 26 luglio 2008 alla Fortezza da Basso, a Firenze, succede qualcosa di terribile. Una violenza di gruppo ai danni una ragazza, poco più che ventenne.
La giovane conosce alcuni dei suoi aguzzini. La denuncia, le indagini, i rinvii a giudizio, i retroscena portano a galla dinamiche e fatti.
Nel 2013 il Tribunale di Firenze condanna sei imputati su sette, uno viene assolto, a quattro anni e mezzo di reclusione.
Questa brutta storia sembra finire fino a quando i difensori dei sei condannati ricorrono in appello.
Nel marzo 2015 la Corte – ribaltando completamente la condanna – definisce la vicenda “incresciosa”, ma “penalmente non censurabile”.
Secondo i giudici, la ragazza, bisessuale dichiarata, voleva con la sua denuncia “rimuovere” quello che considerava un suo «discutibile momento di debolezza e fragilità», ma “l’iniziativa di gruppo” non venne da lei “ostacolata”.
Scaduti i termini per il ricorso in Cassazione la sentenza diventa definitiva.
A luglio del 2015 vengono pubblicate le motivazioni.
È da lì che parte la storia della Milite Ignota.
Le vicende di una ragazza anonima e coraggiosa, ma stanca di lottare, alla quale è dedicato questo spettacolo.