Il ‘Mare Nostrum Jazz Project’ sarà il protagonista dell’evento prefestivo ‘Un Concerto per Natale’, in programma al Teatro della Polvere di Foggia.
L’appuntamento è per il prossimo 23 dicembre: a partire dalle 20.30 (ingresso ore 20.00), nella sala teatrale di via Nicola Parisi risuoneranno armonie e melodie eseguite dal vivo dal trio composto dai musicisti pugliesi Felice Lionetti (compositore e pianista), Antonio Cicoria (batteria) e Giovanni Mastrangelo (basso e contrabbasso).
Il concerto si concluderà con una selezione di musiche natalizie. I ‘Mare Nostrum’ ripropongono suoni e melodie della tradizione popolare, ma rivisitate e declinate nelle sonorità sofisticate e avvolgenti del jazz contemporaneo. E non c’è occasione migliore del Natale per un tuffo nel passato e una carezza alle proprie origini, radici e tradizioni. L’appuntamento, fuori cartellone, sostituisce lo spettacolo ‘La cena di Natale’, in programma il 22 e 23 dicembre e rinviato a causa di un incidente occorso ad un attore in scena.
IL PROGETTO ‘MARE NOSTRUM’ | La mission di Mare Nostrum è esplorare i fondali del passato e riportare in superficie le melodie, gli echi della tradizione popolare presentandole al pubblico attraverso i suoni del jazz contemporaneo. L’invito è ad abbandonare la dimensione temporale per rivivere la genuinità nei canti, danze, filastrocche e ninna nanne, le cui voci invadono i vicoli di paese mescolandosi ai profumi del cibo, i colori dei panni stesi, in una sorta di linguaggio poetico della tradizione da salvaguardare poiché fonte di ispirazione e ritorno all’autenticità dell’esistenza.
Le composizioni originali del progetto rappresentano un dialogo sonoro senza tempo tra due mondi complementari, tra tradizione e modernità. E’ un viaggio esplorativo tra i sentieri di Capitanata, tra le rocce dei Monti Dauni, nell’intricato sistema di viuzze comunicanti dei mercati orientali, che permette all’ascoltatore di navigare libero nel mare delle contaminazioni musicali. Quel mare è il Mediterraneo che evoca immagini sonore contrastanti, richiamando alla mente miti poetici e storie appartenute a civiltà passate, ma al tempo stesso riconduce all’intensa drammaticità che ben contraddistingue i fenomeni migratori.