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Febbre del Nilo – Indicazioni della ASL Foggia

La febbre del Nilo o West Nile fever è una malattia provocata da un Arbovirus a RNA della famiglia dei Flaviviridae, veicolo di diffusione del virus sono le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

“Abbiamo attivato tutti i protocolli di sorveglianza e di eventuali interventi per contrastare l’insorgenza di casi di infezione di West Nile Virus, dichiara il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Giovanni Iannucci. La prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile, ancora in fase di studio. Ad oggi non vi è nessuno stato di emergenza, un solo caso di contagio è stato registrato in provincia di Foggia. L’attenzione comunque è massima. La nostra Asl è vicina ai cittadini ed è costantemente presente come punto di riferimento ed informazione. A tal fine abbiamo predisposto e trasmesso alcune indicazioni per le Strutture Sanitarie interessate e per i comuni”.

COME PROTEGGERSI

SINTOMI

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, rush cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

Nei bambini è più frequente una febbre leggera.

Nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari, rush cutanei.

Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana.

Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale.

INTERVENTI DI RISANAMENTO AMBIENTALE

“Una corretta gestione del territorio e degli ambienti di vita è essenziale per la prevenzione di tutte le malattie trasmesse da virus e, anche al fine di contrastare la riproduzione delle zanzare, è necessario intraprendere azioni di risanamento ambientale – ribadisce ancora Iannucci –  Ci sono focolai ambientali non eliminabili  quali ad esempio acquitrini, canalizzazioni a cielo aperto, bacini perenni e per l’approvvigionamento idrico degli orti urbani, risaie, cisterne, depuratori, vasche e fontane ornamentali soprattutto laddove le acque sono ferme e contengono detriti vegetali (che forniscono nutrimento e riparo alle forme larvali), grondaie con pendenze non corrette. Su questi potenziali focolai non eliminabili vanno assicurati interventi che agevolino lo scorrimento delle acque evitando il ristagno che crea le condizioni per lo sviluppo delle larve di zanzare.

A tal proposito continua, abbiamo predisposto una nota informativa per sollecitare le Autorità locali a mettere in atto idonee procedure, a seconda delle diverse realtà territoriali, per interventi di risanamento ambientale”.

E’ essenziale inoltre eliminare tutti i focolai che possono essere rimossi, come oggetti presenti nei giardini che possono costituire piccole raccolte temporanee di acqua (ad esempio barattoli vuoti, sottovasi, contenitori senza coperchio, ma anche anfore ornamentali e giochi per bambini).

Altrettanto importante è la manutenzione delle aree verdi pubbliche e private, la pulizia delle aree abbandonate, l’eliminazione dei rifiuti ed evitare la presenza di contenitori, anche di piccole dimensioni, contenenti acqua e drenaggio stagnante.

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