Sentire pulsare la propria carotide, entrare nei meccanismi di funzionamento di strumenti come l’ecocolordoppler. È quanto hanno potuto sperimentare gli studenti delle classi quarte B e D dell’Opzione Biomedico del Liceo Scientifico Marconi, in occasione della lezione sul ruolo delle indagini ecografiche in medicina tenuta dal dott. Armando Melfitano, nefrologo e internista della ASL Foggia, insieme ai docenti Bada, De Carlo e Pace. Tornano infatti i medici in classe, al liceo scientifico Marconi, per gli studenti dell’opzione Biomedico, percorso di potenziamento delle scienze, con orientamento per i corsi universitari di area medica. L’obiettivo delle lezioni con i medici è quello di fare esperienza, simulando situazioni di realtà, in maniera attiva e laboratoriale.
Ma le tecniche ecografiche, che pure sono state, alla fine della lezione, sperimentate dagli alunni attraverso una esperienza pratica di indagine delle principali strutture anatomiche del collo (tiroide, carotidi, giugulari, fasci muscolari), sono state solo il pretesto per una profonda riflessione sul fatto che le tecnologie (nel caso, quella ecografica) si basano sulle conoscenze scientifiche “di base” che, frequentemente, i ragazzi sono stati sollecitati a “richiamare”. Processo che potremmo definire come “uso funzionale delle conoscenze”: concetti di fisica, di chimica, di anatomia e fisiologia, relativi agli ultrasuoni, all’effetto doppler, ai cristalli, alla piezoelettricità, alle resine epossidiche, all’elettricità, all’anatomia della tiroide, del cuore e del rene, ai vasi sanguigni, argomenti tutti di discussione e confronto. La lezione, infatti, dopo una breve introduzione sulle diverse tecniche usate nella diagnostica per immagini (le tecniche tradizionali, quelle tomografiche, con radionuclidi), ha affrontato i principi fisici di funzionamento dell’ecografo, con le diverse tipologie di sonde elettroniche, settoriali, lineari, curvilinee, anulari, biplanari transcutanee o endocavitanee, phased-array, e alle varie frequenze utilizzate in relazione a alla diversa interazione degli ultrasuoni con la materia.
Molto interesse ha suscitato la tecnica dell’ecocolordoppler per l’indagine del flusso sanguigno e per lo studio della morfologia e funzionalità dei vasi sanguigni, che ha richiamato le differenze strutturali delle arterie e vene e le loro patologie, in particolare, aterosclerotiche. Tutti entusiasti, infine, di sottoporsi ad effettuare l’esame ecografico della propria carotide “pulsante” della quale hanno anche ascoltato il battito sistolico. Il dott. Melfitano, molto soddisfatto della relazione instaurata con gli alunni, ha augurato a tutti i ragazzi un radioso futuro nella professione medica.