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San Severo: ennesimo accoltellamento al “ghetto di Rignano”. Un arresto dei carabinieri per tentato omicidio.

Nel marzo 2017 le Istituzioni eseguirono lo sgombero del “Ghetto di Rignano” che, a dispetto del nome,è in realtà situato nel territorio del comune di San Severo, in località “Torretta Antonacci”, con la possibilità per i suoi residenti, tutti africani, di essere collocati in strutture idonee.

Tuttavia, a poche settimane dallo sgombero, coloro che ne erano stati allontanati iniziarono a tornare e ad oggi il ghetto conta nuovamente centinaia di residenti, fino ad oltrepassare il migliaio durante il periodo estivo della raccolta di pomodori.

Il ghetto è purtroppo spesso teatro di violenze che nella stragrande maggioranza dei casi nascono per futili motivi, come è successo lo scorso 16 settembre, quando i Carabinieri della Compagnia di San Severo sono intervenuti presso la baraccopoli in quanto un maliano di quarant’anni aveva accoltellato un trentenne originario del Senegal, provocandogli serie ferite alla schiena, al collo e alla nuca.

La vittima è stata immediatamente trasportata dalla compagna presso il reparto di chirurgia toracica degli Ospedali Riuniti di Foggia dove è stata ricoverata in prognosi riservata.

Determinante ai fini della ricostruzione dei fatti è stato il tempestivo intervento degli investigatori presso gli Ospedali Riuniti di Foggia dove sono state assunte le dichiarazioni della compagna della vittima e di un terzo soggetto, originario della Costa d’Avorio, che aveva cercato di dividere i due ed era rimasto anch’egli lievemente ferito a seguito della colluttazione.

Il maliano responsabile dell’accoltellamento, individuato dai Carabinieri con ancora indosso il coltello utilizzato per l’aggressione e la maglietta sporca di sangue, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale e, su disposizione del P.M. di turno, condotto presso il carcere di Foggia dove è rimasto anche a seguito dell’udienza di convalida tenutasi lunedì 20 settembre.

L’intervento dei Carabinieri presso il ghetto è stato connotato da una certa tensione a causa della resistenza opposta dal maliano all’operato dei militari. Gli investigatori, come spesso capita in occasione degli interventi presso il ghetto, sono stati circondati da un centinaio di residenti, alcuni semplicemente curiosi, altri intenzionati a ostacolare il loro operato e favorire la fuga dell’arrestato. La perfetta sinergia tra le forze dell’ordine del territorio ha fatto sì che in supporto ai militari dell’Arma  intervenisse prima una volante del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza e poi personale del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo circostanza che ha consentito ai Carabinieri di effettuare il sopralluogo e i primi accertamenti in una cornice di piena sicurezza.

Le indagini, svolte dai militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di San Severo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno consentito di appurare che la lite era scaturita dall’astio nutrito dalla vittima nei confronti del maliano che nelle ore precedenti si era reso responsabile di lesioni, ingiurie e minacce ai danni della sua fidanzata, senza alcun apparente motivo. Da successivi accertamenti è emerso che l’arrestato aveva già precedenti specifici avendo accoltellato un’altra donna già nel 2014.

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