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Concluse le indagini dopo la morte di Marco Ferrazzano, indagate sei persone

Nel corso della mattinata, personale appartenente alla locale Squadra Mobile, a seguito di attività investigativa coordinata e diretta dalla locale Procura della Repubblica, ha notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari, d’informazione di garanzia e di diritto alla difesa nei confronti di sei indagati: D.P. G.L. classe 1998; B. A. classe 1997; T. A.P. classe 2000; P. F.P. classe 1999; V. D.P. classe 1999;A. G. classe 1998.

Il primo indagato in concorso per il reato di truffa con l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando delle condizioni di disabilità della parte offesa FERRAZZANO Marco ex articolo 3 legge 104/92, tali da ostacolare la privata difesa; gli altri indagati in concorso per il reato di stalking, con l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando delle condizioni di disabilità delle parte offesa e di S. G. ex articolo 3 legge 104/92, tali da ostacolare la privata difesa.

L’attività investigativa ha avuto inizio dalla denuncia di furto del cellulare marca “SAMSUNG” modello Galaxy A31, sporta in data 22.01.2021 dal defunto e dalla successiva denuncia di allontanamento di quest’ultimo dalla propria abitazione nella stessa giornata.

Nell’atto di denuncia FERRAZZANO Marco ha dichiarato che nella mattinata del 21.01.2021 alle ore 12.30 circa, mentre era nei pressi del mercato rionale di via Luigi Pinto a Foggia, veniva avvicinato da due ragazzi a bordo di uno scooter che gli chiedevano di poter effettuare una chiamata con il suo cellulare. Temendo ripercussioni malgrado non fosse intenzionato ad acconsentire alla pretesa, consegnava delle mani di uno dei ragazzi il proprio cellulare, ma alla richiesta di restituzione, i due si allontanavano per le vie adiacenti, portando via il cellulare. Il derubato, nel tentativo di rincorrerli e bloccarli, cadeva in terra procurandosi solo qualche escoriazione.

Nel primo pomeriggio del 23.01.2021  presso la Sezione di Polizia Ferroviaria di Foggia, la madre del FERRAZZANO Marco denunciava la scomparsa del figlio, avvenuta il giorno precedente intorno alle ore 15.00 circa.

In sede di denuncia, la donna riferiva che il cellulare rubato al figlio continuava a squillare senza risposta e precisava che il figlio abitualmente faceva rientro a casa intorno alle ore 20.30, che soffriva da anni di depressione e schizofrenia, per cui era in cura presso il Dipartimento di Salute Mentale di Foggia.

Successivamente la Sezione di Polizia Ferroviaria di Foggia comunicava che alle ore 16.40 del 22.01.2021 il personale di servizio si era recato al km.523+500 della tratta ferroviaria Foggia – San Severo in quanto era giunta una comunicazione telefonica da parte del Compartimento Polizia Ferroviaria di Bari dell’avvenuto investimento di persona ad opera del treno Regionale 4355 (San Severo – Bari). Sul posto il personale notava la presenza del corpo dilaniato dall’investimento corrispondente ad una persona di sesso maschile i cui accertamenti successivi confermavano che si trattava del corpo del FERRAZZANO Marco.

Il 10 febbraio successivo, durante un servizio dedicato alla scomparsa del FERRAZZANO Marco al programma televisivo “CHI L’HA VISTO”, sono stati denunciati atti di “bullismo” subiti dallo stesso da alcuni soggetti indicati dagli stessi familiari della vittima.

Pertanto, su richiesta della Procura della Repubblica, veniva espletata attività d’indagine, durante la quale è stato recuperato il cellulare appartenuto al defunto FERRAZZANO Marco già più volte vittima di furto del proprio telefonino. Tuttavia è emerso, dall’ascolto di alcuni testimoni, che a seguito dell’ultimo furto, la vittima aveva mostrato agitazione e preoccupazione: un malessere più grande rispetto a quello in precedenza manifestato, tanto che si era recato da tutti i suoi parenti per bloccare il suo numero di cellulare sui loro dispositivi elettronici.

Inoltre è emerso che FERRAZZANO Marco in più occasioni era rientrato a casa con ferite o/e escoriazioni, ma nonostante non avesse mai raccontato nulla ai familiari,  veniva picchiato in strada da suoi coetanei: alcuni video mostrano immagini in cui a Marco venivano tagliati i capelli e gli venivano fatte fare le capriole a terra.

Nel corso dell’attività investigativa è emerso che il FERRAZZANO Marco è stato costretto a restare più volte in compagnia degli indagati i quali gli impedivano di allontanarsi liberamente e lo costringevano a contattare con il cellulare conoscenti per proferire insulti o ad ingiuriare i passanti.

Dall’audizione dell’altra parte offesa, è altresì emerso che la vittima subiva ripetutamente atti di “bullismo” e violenza fisica ad opera degli indagati che incontrava spesso al Parco San Felice o nel quartiere Candelaro, luoghi ove solitamente si intratteneva. In particolare, in una occasione, dopo essere stato capovolto a testa in giù, veniva ripreso da uno degli indagati con un cellulare mentre gli altri assistevano compiaciuti alla scena e in un’altra circostanza veniva investito con un ciclomotore.

Da accertamenti richiesti alla Direzione Sanitaria degli OO.RR. è emerso che in data 25.01.2020 il FERRAZZANO Marco ha fatto ricorso alle cure dei sanitari a seguito di aggressione da persona a lui nota. I sanitari che lo hanno sottoposto a visita diagnosticavano “escoriazioni al volto, algia mano dx, trauma contusivo piramide nasale con epitassi con prognosi di giorni 20 s.c.”

Gli indagati  erano soliti minacciare le parti offese di aggressioni pesanti, offendendoli continuamente della loro disabilità.

Si evidenzia che i soggetti coinvolti negli episodi di prevaricazione/aggressioni/violenze nei confronti di FERRAZZANO annoverano pregiudizi di Polizia.

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