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San Severo: bomba alla Piano Casa S.r.l. – il responsabile arrestato dai carabinieri.

La notte del 17 settembre 2020, alle 03:42:54, un boato strappava dal sonno i residenti di via Checchia Rispoli e dintorni: un potente ordigno artigianale aveva devastato l’agenzia immobiliare Piano Casa, filiale Tecnocasa, ubicata al civico 58 di quella via.

L’immediata attività d’indagine condotta dalla Sezione Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di San Severo, in particolare l’attento esame dei filmati estrapolati dalle telecamere degli esercizi commerciali e degli istituti di credito della zona, permetteva agli investigatori di concentrarelo sforzo investigativo, sin sa subito, su di un noto pregiudicato sanseverese.

La minuziosa, paziente ed attenta attività di analisi dei video consentiva infatti di individuare un uomo travisato allontanarsi di corsa nelle vie limitrofe al luogo dell’evento, e poi di notare un’autovetturache, a fari spenti, veniva dapprima parcheggiata qualche minuto prima l’accensione della miccia dell’esplosivo e poi si allontanava poco prima della deflagrazione.

Le successive immagini dei sistemi di video sorveglianza acquisite dai militari dell’Arma, permetteva agli investigatori di ottenere la targadell’autovettura utilizzata dall’ignoto attentatore e di appurare che il veicolo, sebbene intestato ad un soggetto residente fuori regione e completamente estraneo ai fatti,fosse invece utilizzato da un soggetto sicuramente residente a San Severo, in considerazione dei frequenti passaggi registrati dalle telecamere della città.

Iniziava così una serrata caccia all’autovettura al fine di risalire all’effettivo utilizzatore della stessa ed iniziare le attività tecniche del caso. Tutte le pattuglie sul territorio, per giorni,hanno setacciato strade, vicoli, tratturi e parcheggi, non omettendo di scrutare all’interno di garage e cortili, fino a quando nel corso di una nottel’autovettura veniva finalmente individuata. Iniziavano così le attività tecniche d’intercettazione e nel mentre il titolare della filiale Tecnocasa interessata dall’esplosione riceveva una telefonata estorsiva nel corso della quale l’interlocutore lo minacciava dicendogli “prepara 50.000 Euro, altrimenti la prossima volta sarà sotto casa tua”.Il sospetto degli inquirenti che dietro il gesto potesse celarsi un intento estorsivo diventava così una certezza, confermata in una successiva telefonata durante la quale veniva intimato alla vittima“di fare il bravo” e di affrettarsi.

La fulminea individuazione dell’autovettura utilizzata dall’attentatore, la successiva immediata individuazione del soggetto che aveva in uso la stessa e l’avvio di un’intensa attività tecnica di intercettazione, permetteva ai Carabinieri della Sezione Operativa di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico di un pregiudicato, originario e residente a San Severo.

A suffragare la tesi dei militari dell’Arma è stato il dato analitico prodotto dalla perizia fonica richiesta ai Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) di Roma che, a seguito della comparazione tra la voce dell’utilizzatore dell’autovettura sospetta e quella del soggetto che aveva effettuato la telefonata estorsiva, forniva un giudizio di elevata compatibilità ed omogeneità tra le due voci.

Sulla scorta degli elementi raccolti dagli investigatori, coordinanti dalla competente Procura della Repubblica, il 9 febbraio 2021 il G.I.P. del Tribunale di Foggia, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza per i reati di detenzione e porto di materiale esplodente e di tentata estorsione continuata, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’indagato.

La sera del 12 febbraio 2021 i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di San Severo, in esecuzione del provvedimento dell’A.G., hanno procedutoall’arresto e alla traduzione alla Casa Circondariale di Foggia del pregiudicato sanseverese V.V. classe 75.

Il territorio della Compagnia di San Severo è fortemente colpito dal fenomeno delle estorsioni ed il patrimonio informativo acquisito dagli investigatori consente loro di affermare che, in molti casi, dietro il fenomeno estorsivo non si celila Criminalità Organizzata, ma soggetti ad essa slegati, operanti singolarmente od al limite in concorso con qualche complice. Gli stessi, per quanto possano compiere gesti eclatanti e pericolosi per l’incolumità pubblica, non risultano inseriti in un contesto associativo di tipo mafioso, sebbene millantino tali affiliazioni al fine di rendere più minacciose e quindi credibili le loro richieste estorsive.

Questa estorsione è la seconda scoperta dai Carabinieri di San Severo nel giro di pochi mesi: agli inizi di Dicembre 2020, infatti, la Sezione Operativa aveva già arrestato un altro soggetto, originario di Torremaggiore, che si era reso responsabile di una tentata estorsione commessa in danno di una coppia di pensionati.

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