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Lucera, uffici al collasso: stato di agitazione per i dipendenti comunali

Le Rappresentanze Sindacali Unitarie che rappresentano i dipendenti del Comune di Lucera hanno proclamato lo stato di agitazione.

La macchina amministrativa è vicina al collasso”. E’ Mario La Vecchia, segretario provinciale della FP Cgil Foggia, ad annunciare l’avvenuta proclamazione dello stato di agitazione per i dipendenti di Palazzo Mozzagrugno. “Molti uffici comunali sono impossibilitati ad ottemperare agli adempimenti poiché si reggono sul lavoro di un solo dipendente, spesso in regime di part-time. Abbiamo incontrato il sindaco Giuseppe Pitta e l’assessore Alfonso Trivisonne, illustrando loro la situazione che il primo cittadino, in realtà, già conosce molto bene. Alle nostre richieste e proposte, tuttavia, hanno fatto seguito impegni che non sono ancora stati trasformati in fatti e azioni concrete”, ha aggiunto La Vecchia.

A novembre 2019, parti sindacali e Amministrazione comunale firmarono una pre-intesa per l’applicazione di un nuovo accordo contrattuale. Da mesi, prima la Giunta Tutolo poi quella dell’attuale sindaco avrebbero dovuto autorizzare i dirigenti per procedere alla sottoscrizione definitiva, ma nulla di tutto questo è accaduto.

“Attualmente, l’Amministrazione può contare sulla carta su 119 dipendenti comunali, di cui 65 con contratti di lavoro part-time”, ha spiegato Mario La Vecchia. “Quota 100 e le normali uscite per i pensionamenti hanno svuotato il Comune di dipendenti delle categorie D e C: in pratica, mancano le figure di responsabilità e quelle col compito di coordinare uffici e servizi. Il livello degli stipendi è fermo da anni. C’è un meccanismo che si basa sulla cosiddetta ‘spesa storica”: in pratica, se il Comune di Lucera non procederà entro il 2020 a potenziare la macchina amministrativa con nuove assunzioni, per i prossimi 10 anni almeno sarà condizionato a restare sotto organico, con uffici comunali svuotati del personale e di quelle competenze necessarie a far funzionare i servizi e a erogare materialmente quei servizi alla cittadinanza”.

Nella piattaforma rivendicativa delle rappresentanze sindacali, sono molte le questioni che non hanno trovato risposta: per il secondo anno consecutivo, a nessuno sono state corrisposte le indennità di responsabilità. Anche gli agenti della Polizia Municipale aspettano da due anni che siano corrisposte loro le indennità a cui hanno diritto. Non sono state attribuite le posizioni organizzative. “Nessuno prende in mano la situazione”, ha aggiunto La Vecchia, “per questo temiamo che sia la quantità sia la qualità dei servizi alla cittadinanza vadano incontro a un durissimo ridimensionamento. Non vorremmo che si pensasse in qualche modo a ‘privatizzare’ servizi essenziali come quelli inerenti alle politiche sociali. Con i fondi PON già utilizzati dal Comune di Lucera, ad esempio, c’è la possibilità di prorogare fino a dicembre 2021 i contratti a tempo determinato con assistenti sociali, psicologi e sociologi. C’è la volontà di farlo? Noi vogliamo che questo avvenga, perché il Comune di Lucera ha prorogato solo fino a febbraio 2021? Dopo come intende erogare i servizi? Noi, sia ben chiaro, siamo contro le privatizzazioni di questi servizi. C’è una situazione specifica, inoltre, che riguarda la Polizia Municipale: attualmente, i vigili urbani possono contare su un organico composto da 18 unità compreso il comandante. Per una città come Lucera, dovrebbero essere 42 o, nella peggiore delle ipotesi, il loro numero dovrebbe essere pari almeno a una unità per ogni 1000 abitanti: la realtà è che il prossimo anno di quelle 18 unità altre 6 andranno in pensione. Chiediamo che tutte queste problematiche vengano affrontate e comincino a essere risolte: è un diritto dei dipendenti comunali di Lucera e, allo stesso tempo, è un diritto per tutta la cittadinanza che rischia di vedere crollare il livello dei servizi erogati dalla macchina comunale”.

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