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Senza scuola e senza lavoro: a San Severo è emergenza sociale

“Quel quartiere non si chiama Texas, ma Luisa Fantasia”

Nell’ultimo mese San Severo è stata al centro della cronaca nera in tutti gli organi di informazione. Una sequenza di fatti criminosi che hanno visto il Sindaco minacciato e sotto scorta, adolescenti che hanno aggredito e malmenato un poliziotto e per ultimo un dirigente comunale aggredito in pieno centro. Un’ondata di violenza e di fatti inquietanti che impongono una riflessione alla quale non possono sottrarsi le Istituzioni sociali come la famiglia, la scuola, il mondo dell’associazionismo, il Sindacato, la Chiesa, le forze politiche e soprattutto la massima Assise Cittadina della Politica.

L’acuirsi del fenomeno criminoso nella nostra città non può non inserirsi nel contesto più generale di una Provincia dove hanno messo radici organizzazioni criminali e mafiose che mirano a tenere sotto scacco le Istituzioni.

In questa Provincia si aggiunge una nota dolente: il collasso istituzionale di Comuni come Cerignola, Manfredonia, Mattinata e prima di questi Monte Sant’Angelo che hanno i rispettivi consigli comunali sciolti per infiltrazioni criminali e mafiose.

Tornando a San Severo, mi preme ricordare che due anni fa è accaduta una tragedia consumatasi nel cuore del centro storico i cui protagonisti erano tre adolescenti che insieme non arrivavano all’età di 50 anni. Una vita spezzata, un ferito grave e una vita segnata per sempre da un efferato delitto. E’ caduto l’oblio su una tragedia che avrebbe dovuto invece mettere immediatamente all’ordine del giorno delle Istituzioni il disagio giovanile, la situazione dei minori verso la dispersione scolastica. Quali progetti vi sono, se vi sono, per rimediare all’evasione e all’abbandono della scuola dell’obbligo?

Inoltre: il centro storico abbandonato deve essere una sorta di casbah impraticabile e impenetrabile o il cuore sociale e identitario della città?Contro il bullismo vandalico di giovani e adolescenti dal ridotto o assente senso civico, occorrono decise azioni di contrasto mirate e sanzioni esemplari ma soprattutto occorre avviare un percorso paziente e continuo per concordare tra il Comune e le scuole di ogni ordine e grado la realizzazione di progetti come: -“Educazione alla cittadinanza e alla legalità,” (incontri periodici con le forze dell’ordine, incontri con testimonial del mondo dello sport locale e provinciale),

“La scuola adotta un monumento”: “dal vandalismo al restauro” Visite guidate nel centro storico”. Ricordiamo il convegno dello SPI –Provinciale e di San Severo “sull’educazione alla mobilità stradale”. L’Amministrazione comunale deve avere un ruolo. Vi sono scelte politiche da fare, un progetto è stato illustrato dai Tecnici e Amministratori di altre città nel convegno dello SPI nel mese di gennaio scorso, dove il sindaco e i suoi amministratori pur invitati hanno preferito non partecipare. Questa scelta la dice molto lunga. Compito di tutti gli attori istituzionali (in primo luogo degli Enti Locali), dell’Associazionismo e della Scuola è promuovere progetti di convivenza civile.Progetti per trasmettere ai giovani il senso di appartenenza ad una comunità.Intanto occorre conoscere quanti adolescenti non frequentano o frequentano saltuariamente la scuola dell’obbligo.

Occorre sapere da quanti è formato quella sorta di “MINI-ESERCITO” di minori allo sbando, che non frequenta la scuola ma solo la strada, le cui famiglie per varie ragioni hanno abdicato da tempo ad esercitare la loro funzione.Diceva don Lorenzo Milani: “Sonoi ragazzi che perdiamo per strada, dobbiamo trovare il modo per recuperarli, altrimenti la nostra Comunità è come un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.

Ma chi riflette su tutto questo? In quale luogo si riflette e si prendono decisioni?Ogni minore perduto, ogni minore regalato alla delinquenza minorile convoca e interpella le coscienze dei singoli, delle forze sociali, della scuola, della famiglia, ma chiama in causa anche le responsabilità delle Istituzioni e della Politica quella con la P maiuscola.

La Chiesa deve riflettere di come a San Severo le feste religiose siano diventate feste pagane solo per occasioni di fuochi pirotecnici, bisognerebbe riflettere per bene sulla gestione dei fuochi pirotecnici e tutte le loro conseguenze.

Ultima riflessione: la stampa nazionale e TV nazionale sono state indotte a gravimistificazioni di un quartiere denominando TEXAS.

Anche qualche politico della città scrivendo le sue riflessioni su un giornale locale ha definito quartiere a rischio, il quartiere TEXAS.

Gravissimo errore della politica che non conosce la storia di quel quartiere. Intanto in quel quartiere la stragrande maggioranza dei residenti è brava gente, vittima della violenza e di soprusi malavitosi.Quel quartiere non si chiama TEXAS ma Luisa Fantasia così intitolata per la drammatica vicenda di Luisa Fantasia, giovane donna di San Severo, moglie di un carabiniere, seviziata e brutalmente uccisa nella sua abitazione a Milano, nel 1975 – dove il marito indagava su storie di droga.

Questa storia dovrebbe essere studiata per bene in tutte le scuole di San Severo e di ogni grado, rivalutando quel quartiere anche con progetti di Riqualificazione Urbana, con insediamenti di attività sportive e ricreative per bambini e anziani.

Questo era il senso delle Amministrazioni di Centrosinistra dell’epoca quando insediarono intorno al quartiere “LUISA FANTASIA” cooperative e abitazioni ad edilizia convenzionale, come strumento di integrazione, cosa mai avvenuta in seguito.

Mi aspetto dopo queste prime riflessioni che la Politica, quella con la P maiuscola, uomini e donne della Cultura, il mondo Cattolico aprano un confronto di idee e proposte per la città e per i quartieri periferici a San Severo in modo da  non aspettare  che si verifichino nuovi episodi criminosi e mafiosi, chiedendo sempre ad altri risposte o rivendicando sempre più agenti di forze dell’ordine che fanno abbastanza il loro dovere in una città che non deve delegare alle sole forze dell’ordine il ripristino e l’educazione alla legalità ma che deve essere affrontata da tutte le Istituzioni politiche, sociali e religiose.

Franco Persiano
Segretario Generale SPI CGIL Foggia

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