Un giovane ventiduenne si rende protagonista di un particolare episodio nel corso di un controllo di Polizia. Dapprima rifiuta di fornire le proprie generalità. Poi tenta la fuga. Viene raggiunto e perquisito dagli Agenti che addosso gli trovano uno spinello. Viene accompagnato in Questura per essere identificato. Quando capisce che sarà sottoposto ai rilievi fotografici e dattiloscopici svela la sua esatta identità. Poi si rivolge agli operatori e li prega di non dire nulla a sua mamma.
È successo nel pomeriggio, intorno alle ore 17, in via Silvio Pellico, all’altezza di via Labriola. Tre ragazzi camminano insieme a piedi e vengono fermati per un normale controllo da un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale”. I Poliziotti chiedono i documenti per effettuare la loro identificazione. Due di loro sono abbastanza collaborativi e non hanno difficoltà a declinare le proprie generalità, mentre il terzo, il più giovane di età, assume un atteggiamento borioso, nel tentativo di eludere il controllo.
Rivolgendosi agli Agenti ripete più volte: “io i documenti non li ho e non ti dico come mi chiamo”. Poi, cercando di farla franca, scappa via, dandosi alla fuga correndo a gambe levate lungo la via Pellico. Il tentativo però non riesce in quanto un Poliziotto lo rincorre e, poco dopo, riesce a raggiungerlo e bloccarlo.
Una volta fermato, il ragazzo viene sottoposto a perquisizione personale, anche in considerazione dell’odore di marijuana che proveniva dalla sua persona. Difatti, nella tasca interna del giubbotto viene rinvenuto uno spinello già confezionato e pronto all’uso.
Per l’ennesima volta il ragazzo viene invitato a declinare le proprie generalità, essendo privo di documenti di identità. Per tutta risposta egli continua a mantenere un atteggiamento spavaldo ed ostruzionistico, asserendo di chiamarsi in un modo e, subito dopo, in un modo diverso. Si rendeva pertanto necessario procedere al suo accompagnamento in Questura per effettuare le operazioni di identificazione.
Negli uffici di via Gramsci il ragazzo cambia nuovamente versione e riferisce di chiamarsi con un altro nome. Soltanto quando comprende che sarebbe stato sottoposto ai rilievi fotografici e dattiloscopici di Polizia Scientifica, decide di svelare la sua esatta identità aggiungendo le seguenti parole: “questo è il mio vero nome, basta che non dite a mia madre che avevo lo spinello e che ora sono in Questura”.
Gli accertamenti effettuati tramite gli atti d’ufficio hanno consentito di confermare l’identità fornita dal ragazzo che è risultato avere l’età di 22 anni.
Dell’avvenuto accompagnamento è stata data informazione al Procuratore della Repubblica di Foggia di turno. Dopo gli adempimenti di rito, il giovane è stato denunziato alla suddetta Autorità Giudiziaria in quanto ritenuto responsabile di false dichiarazioni sull’identità personale e per resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, è stato segnalato alla Prefettura in quanto consumatore di sostanze stupefacenti. Lo spinello è stato sottoposto a sequestro.