Resta in carcere per maltrattamenti in famiglia

Nella giornata di ieri a Foggia, Agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia hanno eseguito a carico di un uomo, classe 69, l’ordinanza impositiva della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, in quanto gravemente indiziato dei delitti di maltrattamenti a danno del suo nucleo familiare, lesioni e sequestro di persona nei confronti della moglie, nonché del reato di minaccia aggravata diretta al suocero.

L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Foggia, ha preso avvio  con le dichiarazioni delle persone offese, in particolare quelle della moglie e dei quattro figli nati da quella unione, di cui tre minorenni.

Da subito è emerso un quadro decisamente drammatico, fatto di continui soprusi, insulti, violenze fisiche dirette principalmente nei confronti della moglie da parte del marito, ma a cui, in non rari casi, hanno assistito i quattro figli. Una situazione che, dapprima, ha portato la figlia maggiorenne ad abbandonare la casa familiare ancora quindicenne e che, da ultimo, ha spinto i diversi membri della famiglia a trovare il coraggio di chiedere aiuto alla Polizia di Stato. 

Gli investigatori della Squadra Mobile di Foggia sono quindi riusciti a ricostruire un clima di violenza e prevaricazione durato anni, divenuto quotidianità e che ha subito una preoccupante escalation a partire dallo scorso novembre laddove l’indagato  ha rinchiuso la moglie in casa per due giorni consecutivi chiudendola a chiave e consentendole di uscire solo per poco tempo ed esclusivamente per assolvere alle incombenze domestiche. 

La spirale di violenza ha finito per coinvolgere anche il suocero, nei cui confronti il genero nutriva forti risentimenti al punto da minacciare di incendiargli l’auto o addirittura di compiere gesti più efferati. Infatti, l’indagato in un’occasione ha riferito alla moglie di voler uccidere il suocero, proprio come aveva fatto Cristofaro AGHILAR ad Ortanova lo scorso ottobre.

Lo scenario allarmante accertato dagli investigatori della Polizia di Stato ha determinato la Procura di Foggia a richiedere ed ottenere dal GIP l’emissione di un’ordinanza impositiva della misura della custodia cautelare in carcere per il presunto autore delle condotte criminose, sulla prognosi che l’indagato, se non contenuto in vinculis, continuerà a dedicarsi alle aggressione delle persone offese.