Sabato 30 novembre, nel Palazzetto dello Sport a Troia, centinaia di persone hanno salutato il Ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola e il direttore generale della Luiss, Giovanni Lo Storto, ospiti d’onore di uno degli eventi conclusivi delle celebrazioni del Millennio della Città.
Dopo l’intervento del sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, e dall’assessore alla cultura, Fausto Aquilino, alla serata, presentata dal giornalista Rai, Attilio Romita, hanno portato i saluti, l’assessore al bilancio della Regione Puglia, Raffaele Piemontese e per l’Università di Foggia, la professoressa Rossella Palmieri, delegata del rettore, Pierpaolo Limone.
Al noto documentarista televisivo, Roberto Giacobbo, è stata affidata la lectio magistralis dedicata ai dieci secoli di storia della città, narrata attraverso i monumenti e lo straordinario patrimonio artistico e architettonico.
Giacobbo ha raccontato la città dopo aver passeggiato nei vicoli, nelle piazze, incontrato la sua gente “Quel che più mi ha colpito è stato il senso del rispetto e l’orgoglio dell’appartenenza di voi troiani – ha più volte sottolineato nel corso dell’intervento – Troia è testimone della storia, scelta dai Papi per celebrare ben quattro concili, un fatto straordinario, mai accaduto in altre città pugliesi. La storia non appartiene alle grandi città, ma alla gente che nelle città vivono. E qui, evidentemente, ha vissuto e vive gente capace di essere comunità, capace di lasciare traccia, orgogliosa della propria terra”.
“Oggi raccontiamo Troia, i suoi mille anni anche attraverso due uomini – ha detto nel suo intervento il sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri – due storie che nascono nella nostra città, e a questa terra si intrecciano. Due troiani che ci rendono onore nel rappresentarci il Ministro per gli affari Europei, Vincenzo Amendola e il direttore generale della Luiss, Giovanni Lo Storto”.
Voluti dall’Amministrazione Comunale come testimonial della città, il Ministro e il Direttore della Luiss hanno ripercorso gli anni della fanciullezza vissuti nella città del rosone gli studi, i sogni, la carriera, il successo. “Sono stato fatto in casa, io, come le orecchiette, come i cicatelli” ha esordito Lo Storto ricordando i tempi difficili, ma belli, in cui i bambini nascevano in casa, soprattutto nei paesi.
Il direttore generale della Luiss ha ricordato gli anni della fanciullezza trascorsi tra Foggia, dove la famiglia si era trasferita per lavoro, e Troia, dove si tornava ogni fine settimana, o per raccogliere le olive “La mia carriera? è iniziata qui, in questa terra che mi ha insegnato umiltà, operosità, tenacia. Oggi, per me, è un immenso onore”.
Troia città delle scoperte, delle radici e degli inizi. E’ nella cittadina dei Monti Dauni che il Ministro Vincenzo Amendola ritrova una parte di sé, della propria identità. Troiano d’adozione, ma legatissimo a Troia, dove vive la sorella, il Ministro Amendola ha ricordato i tempi della fanciullezza, delle assolate estati trascorse in strada a giocare a pallone “Quel che emergeva, ogni volta arrivando da Napoli dove vivevo, era il contrasto tra due dimensioni: quella napoletana, della città caotica, urlata, e quella della tranquillità, delle passeggiate, dei giochi, e delle scoperte”.
E’ a Troia, infatti, che il giovane Amendola si approccia alla politica, la scopre nelle vecchie sezioni del paese “Questa città, questi luoghi – ha detto ancora il ministro a conclusione del suo intervento – sono il luogo degli affetti, del sentimento, dei ricordi e dei ritorni”. “Il luogo del ritorno è anche quello della speranza, dell’ottimismo, io spero che a tornare qui, in questi luoghi del cuore, sia mio figlio Carlo, magari per giocare a pallone nei vicoli in cui ho giocato io da bambino”.
Agli ospiti l’assessore alla cultura, Fausto Aquilino e il sindaco Cavalieri hanno donato una copia del volume “Troia nel primo millennio” edito da Grenzi e curato da Jean-Marie Martin e Saverio Russo, e il folder con il francobollo celebrativo emesso lo scorso 10 ottobre.
L’amministrazione comunale, intanto, è al lavoro per le ultime due serate celebrative del Millennio e del nono centenario della Cattedrale, il 20 dicembre con Michele Placido e il Coro della Basilica di Pagani, e il 22 dicembre con Violante Placido e Riccardo Scamarcio.